Si chiama “agricampeggio” una delle soluzioni per attrarre turisti en plein air. A Bisceglie ne è sorto uno grande in zona Pantano, accogliente grazie alla passione di Giulia Di Nardo, imprenditrice del settore agricolo che col marito Giulio Valente condivide la passione per l’accoglienza turistica. Ma non sempre la passione e lo spirito imprenditoriale trovano terreno fertile qui da noi. Cerchiamo di capire perchè.
La zona è una delle più suggestive dell’agro biscegliese, il Pantano: spiagge libere, quasi irraggiungibili; acque pulite e cristalline; macchia mediterranea con le fragranze tipiche della nostra costa; scarsa incidenza di insediamenti antropici. Insomma l’habitat ideale per gli amanti delle vacanze en plein air, i camperisti ed i campeggiatori in genere.
La persona sembra quella giusta per coniugare natura incontaminata col desiderio di relax lontano dal chiasso e dai clamori della movida estiva: una imprenditice agricola che risponde al nome di Giulia Di Nardo.
L’area di quasi ventimila metri quadri, prevalentemente piantumata ad ulivi quasi secolari sembra l’ingrediente ideale per innescare lo spirito imprenditoriale, offrendo ad un’utenza in costante crescita una concreta opportunità per trscorrere i propri periodi di riposo a Bisceglie.
L’idea prende corpo, dopo aver superato le (necessarie?) pratiche burocratiche, dopo due anni di intenso lavoro il progetto è pronto a partire con l’estate 2011: circa trenta postazioni dotate di punti luce ed acqua; servizi igienici adeguati e costantemente puliti; un’area relax dove godere il fresco delle serate biscegliesi sotto capriate in legno; la possibilità di noleggiare biciclette, in ossequio alla tanto desiderata “mobilità sostenibile”; un accesso diretto al mare su una spiaggia di ciottoli e falesia naturale di calcarea murgiana che si infrange in un mare blu intenso. La serietà impenditoriale di Giulia non ha lasciato nulla al caso: sotto l’aspetto dell’accoglienza, dell’igiene e della sicurezza degli impianti. La struttura è collegata alla rete idrica e fognante e risponde agli standard qualitativi richiesti dalle normative vigenti.
Le immagini che proponiamo sono certamente più eloquenti delle parole, ed i dèpliant diffusi nelle fiere di settore dicono la verità agli ospiti che già decidono di fare sosta a Bisceglie.
Sicurezza, tranquillità, servizi e mare a due passi sembrano avere fatto presa sui primi ospiti, che passeggiano per l’agricampeggio “Brezza fra gli Ulivi” e non lesinano giudizi positivi, per un angolo di natura che moltissimi biscegliesi ignorano di possedere.
Ma questo quadretto idilliaco presenta alcuni “nei“, che potrebbero rischiare di vanificare l’impegno ed il coraggio messi in campo da Giulia e dai suoi collaboratori: non sempre realizzare un’idea imprenditoriale, dalle nostre parti, risulta agevole.
I primi numerosi ospiti, provenienti anche da Paesi esteri come Francia e Germania, oltre che da molte regioni d’Italia, si sono subito scontrati con uno scarso senso “dell’accoglienza” da parte dei proprietari dei fondi adiacenti l’agricampeggio “Brezza fra gli Ulivi”: auto parcheggiate nel viale, che dalla Statale 16 conduce all’ingresso della struttura, hanno spesso impedito le manovre dei camper, suscitando le giuste perplessità nei clienti per questo “disagio” di “benvenuto”.
Superato il primo “ostacolo” se ne è subito presentato un altro, di non secondaria importanza: uscendo dalla struttura per recarsi al mare gli ospiti si sono imbattuti in alcune delle famigerate “mini discariche”, di cui è costellato il nostro agro, i cui rifiuti arrivano a lambire le due spiaggette di ciottoli. Rifiuti indifferiti che sembrano aumentare ad ogni ondata di bagnanti della domenica…
A poco sono serviti gli sforzi di Giulia e dei suoi collaboratori per cercare di tenere pulita la spiaggetta, che durante la nostra visita presentava ancora residui “indesiderati”.
Abbiamo visitato con piacere questa nuova struttura ricettiva; abbiamo apprezzato i livelli qualitativi dei servizi resi alla clientela; siamo stati piacevolmente sorpresi nello scoprire veri e propri “angoli di paradiso” dei quali fino a ieri ignoravamo l’esistenza.
Purtroppo il compiacimento è costretto ad infrangersi contro l’endemica indolenza delle nostre popolazioni alle quali, evidentemente, il concetto di preservare incontaminata la natura appare difficile da digerire. Non vorremmo essere indotti a credere che investire risorse ed energie nel turismo, qui a Bisceglie, possa rappresentare tempo e denaro perso….