GIOVINAZZO. UTILIZZAVANO CARTE DI CREDITO CLONATE PER ACQUISTARE GASOLIO. PRESI IN DUE
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crabinieri  Una gazzella del Nucleo RadiomobileAvevano acquistato 8 mila litri di gasolio utilizzando per il pagamento carte di credito clonate.

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Così, i Carabinieri di Molfetta, attivati dai colleghi del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma, hanno arrestato due pregiudicati di 53 e di 46 anni, rispettivamente un italiano e un rumeno, con l’accusa di indebito utilizzo, falsificazione e ricettazione di carte di credito.

La segnalazione era che, a livello nazionale, in modo particolare fra le province di Bari e Taranto, erano stati registrati numerosi prelievi di carburante utilizzando per il pagamento carte di credito clonate, riconducibili  ad un’importante catena di distribuzione di carburante, a livello internazionale, clonate su supporti magnetici di carte nazionali.

All’alba dell’altra mattina, infatti, i Carabinieri, appostati nei pressi della stazione di servizio, ubicata lungo la strada statale 16 bis, in agro di Giovinazzo, li hanno beccati con le mani nel sacco. I due, seguendo il medesimo modus operandi, giunti a bordo di una autovettura e di un furgone, dopo aver inserito le carte di credito clonate nella colonnina del self service, hanno riempito le cisterne nascoste nel cassone del furgone, versando complessivamente 2700 litri di gasolio.

Facile è stato a questo punto per i militari uscire allo scoperto e bloccare i due truffatori. Il furgone, con l’intero carico, unitamente ad alcune pompe di aspirazione e piccole taniche sono stati sequestrati. 

Gli accertamenti eseguiti sul conto delle tessere clonate, trovate in possesso dei due, hanno permesso di appurare che nel corso dell’ultima settimana erano inoltre stati prelevati, mediante 12 operazioni effettuate presso lo stesso impianto, ulteriori 5 mila litri di carburante, per un valore complessivo di circa 6 mila euro, utilizzando una carta di acquisto carburante internazionale appartenente ad un’impresa  belga e una seconda carta intestata ad un cliente olandese, che, entrambi, non avevano  mai avuto a che fare con l’Italia.

Per loro la Procura della Repubblica di Bari ha disposto il trasferimento in carcere, in attesa del giudizio direttissimo.


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