In data odierna, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale di rilevante valore, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale, dott.ssa Chiara Mastrorilli, nonché notificato tre misure interdittive a seguito di ordinanza del medesimo magistrato. E’ stata, infatti, data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di Di Paola Pietro, amministratore, tra le altre, della società OMA SERVICE Srl di Modugno.
Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica, è di sequestro preventivo c.d. “diretto”, per un valore complessivo di 2.597.655,64, euro, nei confronti, in solido, del citato Di Paola Pietro e della società OMA SERVICE Srl. Il sequestro è stato operato su numerosi rapporti finanziari nella loro disponibilità. Insieme alle misure reali sono state anche notificate tre misure personali “interdittive”: sospensione dall’esercizio di pubbliche funzioni, per due pubblici ufficiali, Nunzio Lozito, Direttore Generale pro-tempore dell’AMTAB SpA di Bari e Vito Rogazione Stea, già Capo Area Tecnica della stessa società partecipata dal comune di Bari; sospensione dall’esercizio di impresa per il menzionato Di Paola Pietro.
I provvedimenti sono connessi alle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Bari, in tema di reati di peculato, truffa, corruzione e falso all’interno di AMTAB e durate oltre un anno, in relazione all’affidamento, alla società OMA SERVICE, del servizio di ricambi tecnici per i mezzi di linea e manutenzione degli stessi. Le attività di indagine hanno permesso di accertare come vi siano state, sin dal 2012, data di inizio del rapporto, una serie di condotte commissive ed omissive, da parte di chi doveva controllare la genuinità delle operazioni commerciali, nel loro quotidiano svolgersi, in primo luogo ROGAZIONE STEA Vito, quale Capo Area Tecnica, che hanno prodotto di fatto un indebito esborso di danaro a favore della società affidataria quantificato, come detto, in circa 2,6 milioni di euro. Le omesse verifiche nella somministrazione dei pezzi di ricambio e dei servizi manutentivi, violando tutta una serie di procedure interne all’azienda finalizzate a tale verifica (verbali di collaudo, riscontro dei pezzi di ricambio in magazzino, verifica dei tempi di esecuzione delle lavorazioni per l’applicazione di eventuali penali etc…), hanno fatto sì che l’OMA SERVICE abbia potuto frodare la società pubblica, e financo attivare un contenzioso con AMTAB per il pagamento di fatture (poi oggetto di transazione) che erano in realtà assolutamente irregolari e prive di ogni elemento di controllo diretto a verificarne il fondamento commerciale.
Per tali condotte sono indagate cinque persone fisiche e due persone giuridiche (per la responsabilità degli Enti ex D.lgvo 231/2001). Sulla base di quanto richiesto dalla Procura della Repubblica, il GIP di Bari, d.ssa Chiara Mastrorilli, pur parzialmente e diversamente qualificando alcuni reati, ha concesso le descritte misure cautelari personali e reali.