La biscegliese Arianna Ricchiuti si afferma al Fame Lab Italia
Data: 24 marzo 2016
Classificata prima alla selezione regionale di Napoli il 20 marzo scorso, ora è in corsa per la finale del 4 maggio che si terrà presso l’Agenzia Spaziale Italiana di Roma.
Famelab Italia. realizzata da “le Nuvole”, in collaborazione con Città della Scienza, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Fondazione SAT (Spettacolo Arte Territorio) e Associazione Casa del Contemporaneo, è un concorso di livello internazionale per chi è appassionato di scienza (ragazzi, studenti, professori, ricercatori).
I vincitori della tappa Napoletana di Famelab Italia sono stati:Arianna Ricchiuti, dell’Università di Bari, e Domenico D’Alelio della Stazione zoologica Anton Dohrn.
Questa affermazione è frutto dell’abnegazione e del costante impegno, profusi da Arianna in questi anni, coinvolgendo la famiglia ed i suoi amici più intimi, come Lei stessa ha dichiarato “Ogni tanto mi fermo a guardare quella maledetta borsa del ghiaccio da 12 euro che ho usato per rappresentare i Tardigradi. Penso a quella giornata persa a girare per le farmacie alla ricerca di una borsa beige e alle facce dei farmacisti quando dicevo “No, rossa non va bene”. O a quella sera trascorsa con papà a scartare uova di pasqua, lui a bucare le confezioni delle sorprese e io a infilarci i lacci delle scarpe per rappresentare i flagelli. Beh, i batteri che ho fabbricato sono davvero carini”.
Nel corso del suo intervento, Arianna ha parlato degli organismi che riescono a vivere nello spazio, il suo argomento preferito, e quasi a metà della sua esposizione le è caduto il microfono, ma per fortuna ha ripreso subito il discorso. E al secondo round ha parlato di come i batteri percepiscono l’ambiente e si muovono, qualcosa di ricercato ma forse troppo tecnico. Molto emozionata, ma sicura di sé, ha portato a termine il suo intervento con sicurezza e padronanza della disciplina, innanzi ad una giuria di scienziati, divulgatori e attori: una situazione molto più impegnativa rispetto alle sue frequenti osservazioni del Sole con i bambini.
Giustamente orgogliosa per questo primo traguardo raggiunto, Arianna ha ripercorso i momenti che l’hanno preparata al suo successo: “Sono diversi i motivi per cui credo di avercela fatta. Primo tra tutti, perché ho preso la cosa seriamente e non come un gioco. Nell’ultimo mese non ho fatto altro che cercare, comporre, ripetere, perfezionare, cronometrare. Secondo, perché ho il maestro migliore del mondo e ciò che so fare lo devo solo a lui. Terzo, eravamo pochi e c’era meno competizione del previsto”.
Adesso tutta la concentrazione è protesa verso la finale del 4 maggio presso l’Agenzia Spaziale Italiana di Roma dove, ne siamo certi, Arianna Ricchiuti saprà dare il meglio di sé, conseguendo l’ennesimo, ambito riconoscimento in campo scientifico.
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