[1]Classificata prima alla selezione regionale di Napoli il 20 marzo scorso, ora è in corsa per la finale del 4 maggio che si terrà presso l’Agenzia Spaziale Italiana di Roma.
Famelab Italia. realizzata da “le Nuvole [2]”, in collaborazione con Città della Scienza [3], l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Fondazione SAT (Spettacolo Arte Territorio) e Associazione Casa del Contemporaneo, è un concorso di livello internazionale per chi è appassionato di scienza (ragazzi, studenti, professori, ricercatori).
I vincitori della tappa Napoletana di Famelab Italia sono stati:Arianna Ricchiuti, dell’Università di Bari, e Domenico D’Alelio della Stazione zoologica Anton Dohrn.
Questa affermazione è frutto dell’abnegazione e del costante impegno, profusi da Arianna in questi anni, coinvolgendo la famiglia ed i suoi amici più intimi, come Lei stessa ha dichiarato “Ogni tanto mi fermo a guardare quella maledetta borsa del ghiaccio da 12 euro che ho usato per rappresentare i Tardigradi. Penso a quella giornata persa a girare per le farmacie alla ricerca di una borsa beige e alle facce dei farmacisti quando dicevo “No, rossa non va bene”. O a quella sera trascorsa con papà a scartare uova di pasqua, lui a bucare le confezioni delle sorprese e io a infilarci i lacci delle scarpe per rappresentare i flagelli. Beh, i batteri che ho fabbricato sono davvero carini”.
[4]Nel corso del suo intervento, Arianna ha parlato degli organismi che riescono a vivere nello spazio, il suo argomento preferito, e quasi a metà della sua esposizione le è caduto il microfono, ma per fortuna ha ripreso subito il discorso. E al secondo round ha parlato di come i batteri percepiscono l’ambiente e si muovono, qualcosa di ricercato ma forse troppo tecnico. Molto emozionata, ma sicura di sé, ha portato a termine il suo intervento con sicurezza e padronanza della disciplina, innanzi ad una giuria di scienziati, divulgatori e attori: una situazione molto più impegnativa rispetto alle sue frequenti osservazioni del Sole con i bambini.
Giustamente orgogliosa per questo primo traguardo raggiunto, Arianna ha ripercorso i momenti che l’hanno preparata al suo successo: “Sono diversi i motivi per cui credo di avercela fatta. Primo tra tutti, perché ho preso la cosa seriamente e non come un gioco. Nell’ultimo mese non ho fatto altro che cercare, comporre, ripetere, perfezionare, cronometrare. Secondo, perché ho il maestro migliore del mondo e ciò che so fare lo devo solo a lui. Terzo, eravamo pochi e c’era meno competizione del previsto”.
Adesso tutta la concentrazione è protesa verso la finale del 4 maggio presso l’Agenzia Spaziale Italiana di Roma dove, ne siamo certi, Arianna Ricchiuti saprà dare il meglio di sé, conseguendo l’ennesimo, ambito riconoscimento in campo scientifico.