PEPPINO MASTRAPASQUA, IL FAC-TOTUM DEL CARD. RATZINGER
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PALMIOTTI PEPPINO MASTRAPASQUAINTERVISTA AL CONCITTADINO PEPPINO MASTRAPASQUA,

“SEGRETARIO FACTOTUM” : COME RICORDO IL MIO PAPA
BENEDETTO XVI

Peppino Mastrapasqua, a soli 22 anni, lascia la cara Bisceglie, dopo aver lavorato come barbiere in vari locali di via Cardinale Dell’Olio, non soddisfatto, parte alla ricerca di un lavoro più sicuro. Porta con sé una valigia, legata con una vecchia cintura, lasciando nel nostro paese la moglie Marta, per trasferirsi a Monaco di Baviera. Il nostro concittadino, ben presto riesce ad emergere nella società tedesca, lavorando prima nelle poste e successivamente nella Curia e nella parrocchia di San Ludovico al servizio del cardinale Joseph Ratzinger o meglio Benedetto XVI.

Una carriera brillante, quella di Peppino, ricca di ricordi del suo Papa. Ancora oggi conserva il tesserino di servizio della Curia che gli consente di mantenere i contatti con il decano della Chiesa Bavarese mons. Helmut Hempfer, prestigiosa personalità ecclesiastica.

E’ un piacere parlare dell’attività professionale di Peppino Mastrapasqua, persona distinta, socievole, modesta , un lavoratore al servizio del cardinale Joseph oggi Papa emerito Benedetto XVI.

         Recentemente, il nostro concittadino racconta la storia della sua carriera , rievocando tutti i momenti più significativi  che lo videro accanto a Sua Santità.

         Mastrapasqua, a soli 22 anni, lascia la cara Bisceglie, dopo aver lavorato come “barbiere” in vari saloni di Via Cardinale Dell’Olio, non soddisfatto, parte alla ricerca di un lavoro più sicuro.

          Porta con sé una valigia, legata con una vecchia cintura, lasciando nel nostro paese la moglie Marta, per trasferirsi a Monaco di Baviera. Il barbiere Peppino cerca di affermarsi in ogni settore .

         Erano anni difficili per gli emigranti. «Molti italiani – ci confida  Mastrapasqua lavoravano nelle miniere, nei cantieri edili, erano tutti muratori, operai nella grande metropoli bavarese. Gli ostacoli maggiori erano la lingua, i rigidi inverni, il carattere riservato dei tedeschi, non aperto al dialogo con i lavoratori e i salari di fame». Nel marzo del 1966 Peppino trova occupazione nelle Poste e Telecomunicazioni Tedesche, come addetto alla manutenzione e lubrificazione di tutti gli automezzi . E’ l’inizio di una vita nuova e di una carriera brillante per un barbiere biscegliese. Lontano dalla sua terra natia pensa agli amici, ai suoi colleghi della Via della Porta e alle tradizioni biscegliesi.

         Ritorna a Bisceglie, per portare con sé la sua famiglia, è ormai “un tedesco a tutti gli effetti”, si esprime con padronanza con la lingua, riscuote fiducia nel lavoro. È rispettato da tutti per la sua cordialità, serietà e impegno nel lavoro. Nel ’74 inizia un’importante attività.

Con le sue ottime referenze  entra a far parte della Curia di Monaco di Baviera , presso la parrocchia di San Ludovico. Il suo datore di lavoro: il cardinale Joseph Ratzinger.  E’ la prima volta per un italiano farsi strada prestigiosamente.  Il decano della Chiesa tedesca di Monaco  Helmut Hempfer lo assume alla Curia e alla parrocchia di San Ludovico, affidandogli incarichi diversi nell’assistenza sociale, a cui è anche delegata la sig.ra Schnaider. L’importante Curia bavarese era affidata al cardinale Ratzinger. Peppino diventa il suo “assistente factotum” e della parrocchia. Si preoccupa di distribuire, a nome della Curia, viveri, vestiario agli emigranti italiani. Intenso il suo lavoro nell’ambito della Curia, coadiuva nell’ambito delle messe e nelle grandi celebrazioni con il card. Ratzinger; come autista, si mette a sua disposizione nei diversi spostamenti  e missioni. Mastrapasqua conquista il cuore del futuro Papa. Così si esprime sul Papa Benedetto XVI, oggi emerito: «Il Cardinale Ratzinger era molto rispettato nella Chiesa tedesca, uomo di grande fede, una fede rigida, ma intensa  proiettata soprattutto  verso gli umili. Era aperto al dialogo  con tutti i credenti e non credenti. Egli conservava fermezza e amore nel Cristo nostro Signore. Per queste sue doti fu trasferito a Roma da Papa Giovanni Paolo II, come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede».

papa benedeto XVI Sua Santità Benedetto XVI (foto B15G)[/caption]Sua Santità Benedetto XVI (foto B15G)[/caption]La Chiesa bavarese segue il Papa Benedetto XVI sotto l’apostolato di mons. Hempfer, figura prestigiosa  di Alto Prelato, oggi ultraottantenne. Peppino mi mostra il tesserino di servizio della Curia tedesca di San Ludovico. «E’ ancora oggi come un passaporto», aggiunge Peppino, sorridendo.  Mi consente di entrare negli ambienti ecclesiastici tedeschi, nella Curia di Monaco, per salutare mons. Hempfer. Questi mi ha sempre sostenuto nella carriera, e ogni anno, preso da nostalgici ricordi, ritorno alla mia Curia. Una grande gioia ho provato con la sua elezione al soglio pontificio come Papa Benedetto XVI (19 aprile 2005). Il mio curriculum importante mi ha consentito di essere assunto presso la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, come “barbiere”, lasciando onori e gloria, per essere vicino alla mia famiglia. Tutti mi chiamano: “il barbiere del Papa”. Da alcuni anni sono in pensione, ma sono legato ai medici della Casa Divina Provvidenza.

         Nel mio cuore sono vicino al  Papa emerito Benedetto XVI, oggi nella sede di Castel Gandolfo (Roma); vorrei tanto rivederlo per rievocare il mio passato nella Curia di San Ludovico!

         Sua Santità, dalla sede residenziale dei Papi, guarda lontano:

Qui vedo,, trovo tutto, vedo i monti, il mare, vedo il lago e gentebuona . Vi benedico nel nome del Signore. Benedetto PP. XVI”.  

Nunzia Palmiotti


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