Lunedì 5 dicembre 2016, nella Sala della Lupa della Camera dei Deputati, si è tenuta la premiazione della 30a edizione del prestigioso “Premio Laurentum per la Poesia” 2016.
Il premio Laurentum è un concorso letterario e di poesia a livello nazionale e internazionale. Giunto quest’anno alla XXX edizione, si pone come obiettivo ‘la divulgazione dell’arte e della cultura, offrendo a tutti indistintamente la possibilità di espressione e l’occasione di diffondere le proprie opere’.
È suddiviso in tre sezioni: ‘Poesia inedita in lingua italiana’, ‘Poesia inedita in vernacolo’, ‘Libro di Poesia in lingua italiana’.
Per la sezione “Poesia inedita in vernacolo”, tra i numerosi componimenti poetici pervenuti da tutte le regioni italiane, la poesia “U tramóte, ne brívvede ca schetuaisce u paése…” del noto poeta biscegliese dialettale Demetrio Rigante, è stata qualificata al primo posto dalla competente giuria composta da esperti letterati quali Gianni Letta, presidente, e Angelo Bucarelli, Corrado Calabrò, Maurizio Cucchi, Luca di Bartolomeo, Simona Izzo, Raffaele La Capria, Paolo Lagazzi, Mauro Miccio, Maria Rita Parsi, Davide Rondoni e Roberto Sergio.
Nel darne notizia, “La Canigghie”, associazione per la difesa del dialetto biscegliese, si congratula con Demetrio Rigante (socio fondatore dell’associazione) per aver portato il dialetto biscegliese a livelli così elevati di cultura e prestigio.
Dalla Sala della Lupa, Rigante, nel ritirare il premio consistente nel simbolo dell’alloro (dal latino “laurus”, da cui Laurentum) ha lanciato un messaggio importante -condiviso anche dal presidente Letta- della poesia “come emozione dell’anima e come strumento per la solidarietà”. Infatti con la sua opera di divulgazione del dialetto biscegliese, Demetrio coniuga e intreccia la solidarietà nei confronti delle diverse realtà cittadine che fruiscono dei proventi dei suoi libri.
L’altissimo riconoscimento che gli è stato tributato, se gratifica l’impegno dell’Autore, può far sentire orgogliosi i cittadini di Bisceglie che amano e parlano il dialetto dei loro avi.