L’intervista a caldo dopo lo strepitoso successo a Sanremo
Venerdì a Bisceglie si tifava Erica Mou come a Berlino si tifava Italia. Le strade erano vuote e tutti i cittadini incollati allo schermo in attesa di conoscere l’esito della gara. Alla fine la giovane cantautrice pugliese è arrivata seconda e ha vinto il premio della critica intestato a Mia Martini. Gli ultimi attimi, quando si è giocata il testa a testa con Alessandro Casillo, sono stati da batticuore. Poi, lo scarico della tensione, la gioia e le prime telefonate.
Erica, chi hai sentito subito dopo la fine dalla gara?
All’inizio nessuno, mi sono concentrata su me stessa, me la sono veramente goduta. Poi ho telefonato a mia padre e mia madre, per sapere se a casa fosse tutto a posto…la mia solita mania di controllo.
Più soddisfatta per il premio della critica o più delusa per la vittoria sfumata?
Credimi, non ho provato nessun dispiacere per aver mancato il gradino più alto del podio. Anzi, è un enorme soddisfazione personale essere arrivata fin qui. Poi, un riconoscimento intestato a Mia Martini, un vero gigante della musica, accresce ancora di più la felicità.
Sia tu che Alessandro Casillo siete approdati al Festival grazie a “Sanremo Social”, la selezione di cantanti su Facebook che Enzo Iacchetti, il conduttore di “Striscia”, ha accusato di essere poco trasparente. Cosa rispondi?
La miglior risposta a Iacchetti è la qualità artistica dei giovani che sono usciti da “Sanremo Social” : non è un caso uno di loro abbia vinto la gara.
Parlami dei tuoi progetti: nuovo album e prossimo tour.
Il disco, uscito cinque giorni fa, è una riedizione di “È”, che ingloberà anche la canzone portata a Sanremo, “Nella vasca da bagno del tempo”. Il tour comincerà invece il 22 marzo, proprio da Bisceglie, la mia città natale.
Parliamo della tua “pugliesità”. È possibile che ci si sorprenda se un artista capace viene da una regione del Sud?
È vero, quando uno è bravo ed è originario del Meridione, c’è ancora un po’ di stupore. È capitato anche a Rocco Papaleo, di cui si sottolinea continuamente che viene dalla Basilicata, quasi venisse da Marte. Ma io sono orgogliosa di rappresentare il mio territorio, mi sento una “patriottica” della Puglia.
A questo proposito, durante la prima esibizione, hai ringraziato chi sta in alto e aiuta la musica. Era un messaggio rivolto a Nichi Vendola?
No, non tanto a lui. Intendevo riferirmi a tutto il movimento culturale che favorisce i cantanti nel nostro territorio, in particolare al progetto Puglia Sounds.
Come donna, ti sei sentita offesa dall’esibizione della “farfallina” di Belen?
Ma lei non ha mostrato volontariamente parti di sé (ride). E comunque, fatti suoi, se ha scelto lo spacco inguinale. Di sicuro, la bellezza non deve essere una colpa per la donna. Penso a Nina Zilli: è stupenda ma anche una grande interprete.
In una recente intervista, hai invitato i tuoi coetanei a scuotersi dall’immobilismo. Era un invito a lasciare la terra dove si è nati?
No, intendevo il movimento nel senso di cogliere tutte le occasioni che capitano. Il che si può fare anche restando nel proprio paese. Io, ad esempio, continuo a vivere a Bisceglie.
Oltre che cantante, sei anche studentessa di Lettere e filosofia. La laurea è vicina?
Ora ho 21 anni. Diciamo che ne ho ancora sette per non sentirmi una “sfigata”.
La tua canzone, “Nella vasca da bagno del tempo” ha fatto pensare anche a una grande cantante, scomparsa di recente proprio in una vasca da bagno: parlo di Whitney Houston.
Lei ha segnato tutte le cantanti venute dopo. Ricordo che sussurravo i suoi brani, quando andavo a scuola di canto.
Per chiudere, giochiamo con il tuo nome. Mou è una caramella, un allenatore o un abbreviativo del tuo cognome?
Certamente non ha a che fare con Mourinho. E tanto meno con l’Inter (sorride).
La caramella Mou, l’etichetta Sugar, il tuo nome Erica anagramma di Carie. A quando una collaborazione con Zucchero?
Quando lui vorrà. Basta che mi chiami e sono pronta.
Gianluca Veneziani