La vicenda della costruzione del casello autostradale, la ritardata apertura e fruizione del parco dei dinosauri a S.Andrea è la lampante dimostrazione come questa Amministrazione punti più su opere, per quanto ci riguarda inutili e costose, invece di cercare uno sviluppo che non passi esclusivamente per il consumo del territorio, oramai sempre più cementificato, ma passi per la promozione e fruizione più sostenibile del paesaggio urbano con un’attenzione più alla manutenzione che alla devastazione.
Le ragioni della nostra contrarietà al casello sono state ben evidenziate da un comunicato del gruppo dell’Italia dei Valori di Bisceglie che riportiamo qui di seguito condividendone le valutazioni:
1- Costi di costruzione in parte a carico del comune di Bisceglie con l’accensione di un mutuo di circa 5 milioni di euro.
2- Eventuali oneri, derivanti dai costi di manutenzione maggiori rispetto alle entrate derivanti dai pedaggi, a carico del comune di Bisceglie.
3- Eventuali spese gestionali del casello a carico del comune di Bisceglie.
4- Distruzione e cementificazione di una vasta area di agro biscegliese, tra l’altro di grande valore archeologico e paesaggistico con taglio di numerosi alberi di ulivo e ciliegie e con espropriazione annesse, facendo scomparire sempre più la tipicità del nostro territorio che è la vera fonte di attrazione turistica testimoniata anche dalle iniziative che questa amministrazione realizza tipo oliamoci bene e biciliegiando.
5- Inutilità sostanziale del casello perché non migliorerebbe i collegamenti, peraltro già buoni, della città, servita oggi da 5 uscite della superstrada SS 16 Bis.
Anche all’interno della stessa maggioranza, che amministra Bisceglie, non ci sembra che ci siano pareri unanimi sulla scelta del casello a conferma dell’ultima intervista apparsa sul quotidiano locale” Il Biscegliese” in cui l’on. Amoruso afferma testualmente” SUL CASELLO AUTOSTRADALE VALUTEREMO concretamente i costi e benefici in consiglio comunale. I costi in caso di perdita? Sono le bollette della luce? “CI SEMBRA CHE DA QUESTE AFFERMAZIONI NON CI SIA MOLTA CHIAREZZA FRA I NOSTRI AMMINISTRATORI .
La ritardata apertura del parco di S.Andrea, come ben evidenziata da una manifestazione del Partito Democratico, ha destato finalmente l’attenzione degli Amministratori cittadini tanto da indurli a porre rimedio, aprendolo alla città.
Tali comportamenti denotano la scarsa attenzione di questa Amministrazione verso la fruibilità del verde pubblico, tanto da decidere di affidare a degli sponsor la gestione di quelle poche aree verdi, come se i costi per la loro manutenzione potessero portare al dissesto il bilancio comunale, basterebbe invece cercare di razionalizzare altre spese, vedi consulenze, per poter reperire le risorse economiche per gestire i beni comuni come i parchi pubblici.
Lo stesso motivo per cui in questi giorni stiamo raccogliendo le firme per evitare la privatizzazione della gestione del servizio idrico, dimostra chiaramente come in questo momento la gestione dei beni comuni venga irresponsabilmente appaltata al privato come fosse la panacea per la risoluzione di tutti i problemi.
Ad onor del vero riconosciamo a questa Amministrazione un leggero impegno nel promuovere la raccolta differenziata con la realizzazione di altre isole ecologiche, a quando però l’inizio di un serio progetto di porta a porta nella nostra città? Si potrebbe iniziare dal quartiere S.Andrea, poiché è questo l’unico sistema in grado di far schizzare le percentuali di differenziato.
Per non parlare della vicenda, ancora non chiarita, della destinazione urbanistica della zona Pantano-Ripalta alla quale non si riesce a dare una risposta in termini di valorizzazione ambientale e paesaggistica.
Forse perché c’è già qualcuno che pensa sia meglio cederla a qualche grande società privata in modo che possa costruirci un bel villaggio club tanto in voga negli anni Ottanta?
Cementificare ancora di più la nostra costa, è una soluzione che da indagini di mercato, vede questo tipo di vacanze sempre meno gettonate dal turista che è sempre più alla ricerca di soluzioni su misura.
E’ in questo segmento di mercato che c’è il maggior trend di crescita e le soluzioni turistiche non vanno nella direzione dei villaggi club, oggi molti turisti cercano mete un po’ all’Indiana Jones, o alla Bridget Jones, non cercano pacchetti indistinti, come quelli offerti nei villaggi vacanze, ma esperienze diverse, stesse ferie ma non stessa vita.
Se ne sono accorti anche le multinazionali del business turistico , se ne accorgeranno anche qui localmente prima di proporre simili investimenti?
Noi di Sinistra Ecologia Libertà vorremmo che l’Amministrazione comunale
definisca chiaramente la destinazione paesaggistica e naturalistica della zona Pantano-Ripalta, prevedendo la locale istituzione di un Parco Comunale ai sensi della Legge Regionale 1997 sulla Istituzione delle Aree Protette, per la costituzione di un PARCO RURALE-MARINO (magari denominato “PARCO PANTANO-RIPALTA” oppure “PARCO TORRE CALDERINA”) che doti finalmente la nostra città di una grande e vera area verde, fruibile dalle famiglie nel tempo libero, con sviluppo di attività turistiche e ricreative.
Meditate cittadini e amministratori.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ – Circolo di Bisceglie