Il messaggio dell’Arcivescovo
Una voce educante
Carissimi, approfitto di questa occasione, la Giornata diocesana del quotidiano cattolico ‘Avvenire’ e dello spazio che in questa pagina mi viene offerto, per rispondere ad una domanda che, soprattutto dopo il convegno diocesano di settembre sul tema “Educare in un mondo che cambia. La Chiesa Madre genera i suoi figli alla vita buona del Vangelo”, da più parti mi viene posta: “La missione diocesana 2009-2011 si è conclusa?”
Ho avuto modo di affrontare la questione nel convegno citato ed in altri contesti. La Missione diocesana continua, ponendosi in continuità con il cammino percorso negli ultimi anni e, per il futuro, facendo propri gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020. Una prima lettura e contestualizzazione alla nostra Chiesa particolare di questo documento è stata effettuata nel citato convegno di settembre, dai lavori del quale ho tratto “un sussidio pratico” contenente“le linee comuni per il primo quinquennio del decennio (2010-2015).
In tale documento, al quale viene riservata un’attenzione particolare in altro contributo di questa pagina, scrivo “la pastorale missionaria intrapresa nello scorso anno deve continuare all’interno e all’esterno delle parrocchie, mobilitando le stesse ad essere presenti sul territorio in contatto con tutte le realtà temporali”. Tutto questo non si improvvisa. Richiede ancora la formazione dei vari operatori pastorali, perché offrano un servizio qualificato e all’altezza della complessità dei tempi che viviamo.
In tal senso disponiamo dell’istituto superiore di scienze religiose, sarà avviato un nuovo corso diocesano “formarsi per formare” e saranno istituite scuole cittadine di pastorale per formare operatori nei vari ambiti della stessa pastorale.
Ai catechisti e a tutti i diversi operatori pastorali chiedo una maggiore disponibilità a formarsi rimanendo ancorati alla preghiera, alla vita sacramentale, all’ascolto della Parola di Dio; e vivendo con l’umiltà, secondo la logica dell’amore che va fino in fondo.
La giornata che oggi celebriamo mi porta a considerare in particolare la formazione che deve essere coltivata attraverso l’approccio culturale, l’aggiornamento personale comunitario, lo studio e la lettura. In questo orizzonte disponiamo di tanti strumenti, l’elenco sarebbe lungo, ma sento di dovere evidenziare il ruolo, direi insostituibile, che sul piano dell’editoria e della stampa, svolge il “Avvenire”. Nel panorama dei quotidiani che ogni giorno troviamo nelle edicole, esso ci rappresenta; e, nel leggere la storia di tutti i giorni, riesce ad esprimere la visione cristiana dell’uomo, del mondo, della religione rivelata. E’ veramente strumento di aggiornamento, di formazione, di informazione! Clero e laici, ma anche chi vuol sentire una voce libera da logiche particolaristiche, non può prescindere da esso.
Nel porgere il mio saluto, invoco su tutti la benedizione del Signore.
Trani, domenica 16 ottobre 2011 + Giovan Battista Pichierri – Arcivescovo