IL FILMATO DELLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO FRANCESCO SPINA: FRANCESCO SPINA DOPO ARRESTI AUTORI MINACCE 18 SETTEMBRE 2009
BISCEGLIE, INVIANO LETTERE MINATORIE AL SINDACO PER IMPORRE L’ASSUNZIONE DI UN LORO CONGIUNTO. FERMATI DAI CC PADRE E FIGLIO
Nella giornata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Trani, hanno eseguito due fermi di polizia giudiziaria nei confronti di due biscegliesi, padre e figlio, ritenuti responsabili, in base agli elementi di colpevolezza acquisiti, di aver inviato al sindaco di quel centro numerose lettere anonime di minaccia.
I due, rispettivamente di 68 e 44 anni, sono accusati dei reati di tentata estorsione in concorso e minaccia a Pubblico Ufficiale, poiché, in concorso anche con l’altro figlio, dal mese di luglio hanno inviato diverse missive contenenti minacce, in una di esse era anche stato allegato un proiettile, nei confronti del sindaco della città di Bisceglie “Francesco Carlo Spina”. Altre missive anonime erano già state inviate al portavoce del primo cittadino.
Il progetto criminale mirava ad indurre il sindaco, senza riuscirci, ad assumere l’altro figlio presso quell’ente territoriale al fine di aggiudicarsi un ingiusto profitto in danno del comune di Bisceglie.
Sin dall’inizio dell’estate il 44enne si era recato presso l’ufficio di Gabinetto del sindaco per richiedere l’assunzione del fratello per dei lavori stagionali. Le richieste sempre più pressanti in un’occasione si erano addirittura trasformate in minacce con un tentativo di aggressione. Dopo quell’episodio iniziarono ad arrivare le lettere minatorie prima nei confronti del portavoce e poi al sindaco.
Nel corso della perquisizione sono state trovate oltre a foto del primo cittadino, ritagliate da quotidiani, articoli che lo riguardano, quattro coltelli di genere proibito e numerosi appunti con frasi identiche a quelle scritte sulle lettere anonime.
I due fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Trani a disposizione della locale Procura della Repubblica che coordina le indagini.
Alle 11 di questa mattina nella sala consiliare del Comune di Bisceglie, assistito dal’avv. Giacomo Ragno, il sindaco Francesco Spina ha dato notizia dell’arresto di due individui, cittadini biscegliesi, che secondo le indagini della Procura della Repubblica e dei Carabinieri della Compagnia di Trani si erano resi responsabili dell’invio di lettere di minacce ed un proiettile, quest’ultimo rinvenuto in una busta lasciata nell’ascensore di palazzo di città.
I due D.D. di anni 68 e D.F. di anni 44 , secondo le indagini degli organi inquirenti, avrebbero chiesto a più riprese l’assunzione presso il Comune di un secondo figlio.
Il sindaco si è dichiarato soddisfatto per ia rapida conclusione delle indagini, avviate e condotte dal Procuratore capo Capristo, e dai P.M. Giannella e Maralfa, grazie al contributo del Magg. Colella, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Trani.
“”Oggi è un giorno di festa per le Istituzioni e per la Città di Bisceglie – ha esordito il sindaco – poichè è stata fatta chiarezza su un episodio che ha avvelenato il clima sociale e politico biscegliese. Ora attendo una risposta forte della comunità cittadina, che dovrebbe rigettare certi episodi di violenza, generati da un clima politico molto estremizzato che sembra abbia generato questo genere di reazioni. Non è possibile per un sindaco limitare la propria libertà di movimenti, temere per la propria incolumità, agire liberamente in ambito cittadino, condizionato da minacce personali che non solo hanno offeso la famiglia sul piano personale, ma costituiscono un oltraggio alla tranquillità dell’intera città di Bisceglie”.
Doveroso il ringraziamento, espresso dal primo cittadino, all’indirizzo degli organi inquirenti e dell’Arma dei Carabinieri, per aver con sollecitudine risolto un caso che avrebbe potuto ulteriormente estremizzare il confronto politico in città, atteso che alcune forze politiche si erano spinte a strumentalizzare l’episodio del “proiettile”. Tanto più che i due soggetti, come ha dichiarato il sindaco “pare fossero detentori delle chiavi della sede di un partito politico di Bisceglie”. Un’eventualità, quest’ultima, che potrebbe avvalorare le ipotesi su cui si sono snodate le indaagini successive al fatto delittuoso.
“Già tempo addietro – ha continuato il sindaco – abbiamo scoperto altri due responsabili di atti analoghi, generati dalle reazioni di individui deboli aizzati da un clima politico avvelenato e da uno stato di probabile necessità. Una necessità che non giustifica tali reazioni e qulifica gli autori come vigliacchi, perchè incapaci di affrontare personalmente il sindaco e le istituzioni”.
Archiviata la fase investigativa, ora si attendono le reazioni del mondo politico e sociale biscegliese.
