ARREDI PROVINCIA ED ARREDI SCOLASTICI. L’ASSESSORE CAMERO RISPONDE A GIAN ANTONIO STELLA DEL CORRIERE

Replica ad articolo di Gian Antonio STELLA, apparso sul Corriere della Sera del 13 ottobre scorso 

Certo che finire sotto i riflettori di Gian Antonio Stella, coautore de “La Casta”, per la sponsorizzazione dei banchi delle scuole superiori della Provincia di Barletta Andria Trani, non lo avrei mai immaginato; Lui è un cronista serio e stimato, che seguo da tempo proprio perché, attraverso la denuncia mediatica, combatte corruzione e sprechi della pubblica amministrazione; io invece sono un semplice dirigente pubblico ed Assessore alla Pubblica Istruzione da poco più di un anno nella riferita Provincia.

 Purtuttavia, apprendo dalle pagine del Corriere della Sera del 13 ottobre di una sua invettiva nei confronti della neo insediata Amministrazione Provinciale BAT, per avere la stessa speso ottantottomila euro in allestimento ex novo di uffici di rappresentanza (e non soltanto 3 stanze come riferisce Stella, bensì anche quelle per assessorati e gruppi consiliari)che non aveva ancora nonostante fossero trascorsi sei mesi dall’insediamento degli Organi collegiali e monocratici, mobilio che si presume peraltro debba per ciclicità inventariale durare nei prossimi trent’anni, spendendo danaro che con tanto di calcolo del cronista, sarebbe bastato per acquistare 1.267 banchi di scuola e 1.267 sedie.

Mi spiace far osservare all’illustre articolista che gli è però sfuggito di evidenziarne il periodo al quale l’approvvigionamento citato risale, giustappunto fine 2009 con primo esperimento effettuato dalla Provincia di Bari e successivo della BAT del gennaio-febbraio 2010, quando le nostre scuole erano invece ancora stabilmente gestite per il tramite degli Uffici, dei Funzionari e dei Dirigenti della Provincia di Bari, in virtù di una convenzione, sottoscritta ai sensi dell’art. 30 del D.lgs. n. 267/2000, durata poi sino a tutto il 31 maggio scorso.

Gli è sfuggito inoltre di cogliere un aspetto essenziale di quella che lui definisce “un’idea strampalata”, ovverosia che la provincia “pipistrello” secondo il suo politichese, non andando soggetta al “patto di stabilità interno” per esser di nuova istituzione, avrebbe potuto, nonostante le tardive comunicazioni dei dirigenti scolastici, ripetutamente sollecitate, rimediare alle sfasature determinatesi nella programmazione degli acquisti, reperendo ulteriori risorse, intervento gestionale peraltro parallelamente puntualmente avviato.

Ha completamente sorvolato poi su tutto lo studio preliminare fatto antecedentemente all’avvio dell’iniziativa dalle “mille ironie” ma dalle centomila emulazioni e posto a corredo del Bando tuttora in pubblicazione, così come non ha colto la cristallina voglia di trasparenza e di coinvolgimento della società civile nel tema della Scuola, fattore che dall’Avviso Pubblico traspare chiaramente, ben al di là dei soliti temi mediaticamente più cavalcati, come precari e riforma Gelmini.

Stella si abbandona invece all’argomento arredi, già denunciato da un consigliere provinciale di minoranza in apposito esposto inoltrato mesi or sono alla Corte dei Conti, sulla connessa procedura di gara aperta, con aggiudicazione ad offerta più vantaggiosa sulla scorta di requisiti economici e tecnici posti a base dell’incanto; lui, che è un esperto in materia, avrebbe dovuto quantomeno verificare prima, che ne è della disamina certamente effettuata in via ispettiva dall’Organo di Controllo! spero soltanto che non si sia fatto armar la mano come killer d’altri tempi, mentre invece c’era da attendersi uno dei suoi più acuti approfondimenti. Non vorrei che la voglia di gogna mediatica possa averlo indotto ad un giudizio sommario.

Mi spiace constatare sul piano tecnico che, con l’improponibile parallelo operato dal giornalista tra le due scelte amministrative, sfasato nei tempi quanto “stravagante” nel metodo, mi è cascato un mito: una sorta di Stella cadente fuori tempo massimo.

A questo punto mi verrebbe da chiedere al dottor Stella: ma per gli uffici di rappresentanza, avremmo dovuto forse comprare i mobili dall’IKEA?                                                                            

Pompeo CAMERO – Assessore alla PI della Provincia BAT

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