Ha dapprima sottratto la fede nuziale ad una giovane donna ucraina e poi, per la restituzione, ha preteso che la stessa si concedesse sessualmente. Colto in flagranza, però, è finito in carcere. Protagonista della vicenda un 32enne incensurato di Bisceglie, M.D. le sue iniziali, arrestato nel pomeriggio di giovedì in quel centro dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Trani, con l’accusa di tentata estorsione e tentata violenza sessuale.
Tutto ha avuto inizio alcuni giorni fa, quando la ragazza, venticinquenne, recatasi in un locale del centro per eseguire dei lavori di pulizia, rimasta sola, si trovava dinanzi un giovane, successivamente identificato nel 32enne, con una bottiglia di vodka tra le mani, che non esitava a chiedergli esplicitamente di fare sesso con lei. Presa da forte spavento, la ragazza cercava immediatamente di allontanarsi, ma il giovane chiudeva il portone, impedendole la fuga. A questo punto l’aggressore, ribadiva alla malcapitata le sue pretese e quest’ultima, pur di riuscire ad andar via, riferiva di non poter acconsentire poichè era indisposta. Tale situazione smorzava di fatto le pretese del malintenzionato, che però decideva di lasciarla andare soltanto dopo aver ottenuto qualcosa in pegno, che le avrebbe restituito soltanto a “concessione” avvenuta. Vistosi aprire uno spiraglio di libertà, la ragazza coglieva al volo l’occasione, cercando qualcosa da dargli, rovistando all’interno della sua borsa. Avendo soltanto dei documenti, il giovane le chiedeva così la sua fede nuziale. Senza indugiare, pur di rimediare alla situazione di chiaro pericolo in cui si trovava, la malcapitata cedeva l’anello, riuscendo effettivamente a guadagnare la libertà, non prima di avergli promesso che si sarebbe fatta sentire per stabilire il momento della restituzione.
Trascorso qualche giorno e ripresasi dalla forte agitazione, la ragazza decideva così di chiedere aiuto ai carabinieri, ai quali riferiva quanto accaduto. D’accordo con i militari, ieri pomeriggio l’epilogo della vicenda. La ragazza ha quindi rintracciato il giovane, il quale le ha fissato un incontro direttamente presso la propria abitazione. Giunta in casa, la straniera ha chiesto immediatamente la restituzione dell’anello, ma il giovane, non ha fatto altro che pretendere quanto da lei “promesso”, sino a tentare di bloccarla per abusare di lei. È proprio in questo momento che, grazie all’ausilio di apparecchiature tecniche sofisticate, di cui la ragazza era stata precedentemente equipaggiata, scatta l’intervento dei carabinieri. L’irruzione nell’abitazione permette ai militari di sottrarre la ragazza dalle grinfie dell’aggressore e di recuperare l’anello, che sarà poi restituito alla proprietaria.
Inevitabile l’arresto per il 32enne, il quale, dopo un primo tentativo di giustificare il proprio comportamento, ha ammesso le proprie colpe. Per lui si sono così aperte le porte del carcere di Trani.