Sciopero bianco degli avvocati del Foro di Trani
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Dopo l’astensione dalle udienze dell’ultima settimana, da lunedì 26 marzo  gli avvocati danno vita allo sciopero bianco quale nuova forma di protesta contro la normativa sulle liberalizzazioni, che ha sancito importanti modifiche per diversi e cruciali profili della professione forense. Lo sciopero bianco è stato proclamato a tempo indeterminato e la sua attuazione sarà illustrata lunedì 26 marzo, alle ore 11, nel corso di una conferenza stampa convocata nella biblioteca del consigli dell’ordine degli avvocati di Trani. Seguirà l’assemblea straordinaria degli iscritti al foro tranese, presieduta dal presidente dell’ordine, avvocato Francesco Logrieco. La nuova iniziativa di protesta degli avvocati fu deliberata, all’unanimità, nel corso dell’assemblea generale straordinaria del 13 marzo. <Ad oggi – si legge in quel documento – il governo continua a mostrare sprezzante indifferenza nei confronti delle istanze che provengono dall’avvocatura e dai cittadini, portando avanti iniziative legislative in materia di liberalizzazioni e riforma della giustizia che contrastano fortemente con le aspettative dell’intera classe forense, eccedendo nella politica delle liberalizzazioni selvagge e avviandosi inevitabilmente alla rottamazione della macchina giudiziaria>. Fu preso atto <del perdurante atteggiamento del governo che ritiene di poter prescindere, nel processo,  dalla partecipazione dell’Avvocatura italiana; ed invece non esiste processo senza Avvocato. L’Avvocatura non può continuare a colmare le endemiche lacune imputabili alla indifferenza dello Stato per il settore giustizia, sottovalutandone l’importanza strategica ai fini dello sviluppo economico e sociale del Paese>. Col motto “L’avvocato deve tornare a fare l’avvocato” con lo sciopero bianco i legali non cureranno tutti quegli adempimenti quotidianamente svolti pur non essendo di loro competenza (come ad esempio la verbalizzazione delle attività d’udienza); pretenderanno <il puntuale e rigoroso rispetto delle norme che disciplinano la trattazione delle udienze; non forniranno materiale di cancelleria di sorta agli uffici giudiziari né al momento dell’iscrizione a ruolo della causa né durante lo svolgimento del procedimento; non si sostituiranno a commessi ed a personale di cancelleria per il prelievo dei fascicoli dalle cancellerie e l’effettuazione di fotocopie, pretendendo invece che queste gli vengano rilasciate dalla Cancelleria nei termini previsti; non prenderanno in visione di provvedimenti adottati dal giudice, pretendendo che gli stessi gli vengano comunicati; pretenderanno che gli ufficiali giudiziari rilascino idonea ricevuta all’atto della richiesta e del pagamento di notifiche e pignoramenti. La protesta – affermano gli avvocati – non è stata deliberata contro gli altri operatori della giustizia ma a tutela della funzione costituzionale dell’Avvocatura, dell’attuazione del giusto processo e del   miglioramento della Giustizia considerata in ogni sua articolazione>.

L’Addetto Stampa – Avv. Antonello Norscia                                                                            


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