I Carabinieri li hanno trovati in possesso di mezzo chilo di marijuana.
Detenevano in casa oltre mezzo chilo di marijuana e per questo sono finiti nei guai. Continua a leggere
I Carabinieri li hanno trovati in possesso di mezzo chilo di marijuana.
Detenevano in casa oltre mezzo chilo di marijuana e per questo sono finiti nei guai. Continua a leggere
Nelle prime ore della scorsa sera, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bari, avendo acquisito la notizia di un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti durante la c.d. “movida” in questo Largo Crollalanza, decidono di predisporre un mirato servizio volto a contrastare il fenomeno, impiegando anche militari osservatori “mimetizzati” tra i vari gruppi di giovani avventori della suddetta piazza.
Dopo una breve attesa i militari notano l’arrivo di 5 giovani che subito vengono avvicinati da diversi ragazzi e con i quali iniziano la trattativa di vendita di sostanze stupefacenti.
I militari, dopo aver notato le “mansioni” svolte da ognuno del gruppo, decidono di intervenire bloccando i 5 spacciatori, rinvenendo e sequestrando numerose dosi di stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina, per un peso complessivo di circa 70 grammi.
Vengono quindi arrestati, per spaccio di sostanze stupefacenti, L.F. 41enne di Bari, L.G.21enne, di Modugno, H.A.M.A. 26enne, somalo, P.A. 21enne e B.K. 34enne, bulgari, tutti pregiudicati.
Gli italiani sono finiti agli arresti domiciliari, mentre gli extracomunitari in carcere, in attesa delle determinazioni della competente A.G..
È stato visto a bordo di un ciclomotore in una zona notoriamente frequentata da spacciatori di sostanze stupefacenti e per questo è finito in carcere. Si tratta del 31enne sorvegliato speciale di Andria, Riccardo Liso, arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia. con l’accusa di violazione degli obblighi imposti.
Durante un servizio antidroga eseguito in quella via Malpighi e in contrada San Martino, luoghi ben noti come “zone di spaccio”, i militari del Nucleo Operativo hanno notato due persone a bordo di altrettanti ciclomotori, fermi in evidente attesa di qualcuno. Tale atteggiamento ha insospettito gli operanti, i quali hanno deciso di uscire allo scoperto per procedere ad un controllo. Continua a leggere