Avevano contattato in Romania una ragazza-madre 22enne che cercava fondi per far curare il proprio bambino gravemente malato, promettendole di svolgere il lavoro di baby-sitter per i figli di alcuni rumeni che lavorano in Italia, con una paga di duemila euro al mese, ed invece l’avrebbero avviata all’attività di prostituzione. Protagoniste della squallida vicenda sono due prostitute rumene, E.O., di anni 26 e R.S., di 30. Le due, secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma di Barletta, avrebbero contattato la ragazza a Bucarest, le avrebbero pagato il viaggio dalla Romania, e l’avrebbero messa “a lavorare” su via Foggia, al bivio per Canne della Battaglia, obbligandola, con minacce e percosse, a guadagnare almeno 300 euro al giorno, che venivano interamente incamerati dalle due aguzzine. Stando al racconto della vittima, giunta in Italia da appena cinque giorni, la stessa avrebbe addirittura dovuto dormire sul ciglio della strada, perchè le donne non le avrebbero dato nemmeno i soldi per pagarsi un alloggio. Sabato mattina, dopo le ennesime botte ricevute, la ragazza ha trovato il coraggio di chiamare il 112 e raccontare tutto alla pattuglia del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia. La giovane donna, portata in caserma, tra le lacrime e la paura, ha narrato, come un fiume in piena, tutta la triste vicenda ai carabinieri, che hanno subito identificato e tratto in arresto le due donne. Le accuse per loro sono pesanti: induzione e sfruttamento della prostituzione, estorsione e lesioni. La vittima, medicata presso il pronto soccorso dell’ospedale Mons. Dimiccoli di Barletta, è stata giudicata guaribile in 7 giorni per ematomi e contusioni varie. Le due donne, invece, sono state rinchiuse nella sezione femminile del carcere di Trani.