I pazienti dell’ex Ortofrenico Don Uva manifestano davanti alla sede dell’Assessorato Regionale alla Salute
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In questo momento un gruppo di pazienti dell’ex Istituto Ortofrenico degli Ospedali Don Uva di Bisceglie e Foggia sta manifestando davanti alla sede dell’Assessorato alla Salute. I pazienti, una cinquantina, sono accompagnati da medici, infermieri ed educatori. Con loro ci sono anche alcuni familiari.

            I pazienti manifestano verso il Presidente della Regione che non gli riconosce proprio lo status di pazienti (dovuto ad ogni cittadino italiano) in barba a quanto recitano gli Art. 2 e 38 della Costituzione Italiana.  Agli ex ricoverati negli Istituti Ortofenici, infatti,  non è mai stata assegnata una precisa denominazione. Per questi pazienti non è mai stata precisata la tipologia del loro reparto, sin da quando è stato erogata la Deliberazione del Consiglio Regionale N. 380 del 3 febbraio 1999.

            La manifestazione segue la conferenza stampa del Direttore Generale degli Ospedali Don Uva, Dario Rizzi, perché ad oggi nessuno si è impegnato sul riconoscimento del vero nosologico per questi ciittadini. E non è pensabile effetuare nuove verifiche  – già adempiute 4 anni fa – per pazienti che non sono delle cavie sulle quali fare degli esperimenti, o in più, come se la loro condizione potesse mutare

       Dichiarazione del Direttore Generale degli Ospedali Don Uva, Dario Rizzi:

            “A chi mi chiede perché non abbia partecipato all’incontro tra l’Assessore alla Salute della Regione Puglia Tommaso Fiore e le organizzazioni sindacali, rispondo che non ho preso parte semplicemente perché non sono stato invitato. E’ vero, è una cosa anomala non invitare il datore di lavoro quando sono in ballo i livelli occupazionali di un Ente. Ma ad essere anomala è l’intera gestione della Regione Puglia. Ho appreso che, nel corso dell’incontro di ieri, la Regione Puglia ha paventato la decisione di replicare le verifiche effettuate sui pazienti dell’ex Istituto Ortofrenico già nel 2007, come se la grave situazione di questi ammalati, di questi figli di Don Uva, potesse cambiare. La verità è che ci troviamo di fronte ad un’altra perdita di tempo, che non fa altro che continuare l’indebito arricchimento della Regione Puglia ai nostri danni.”


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