UNITRE BISCEGLIE
Archiviato in: Iniziative Culturali

UNITRE N3740Unitre:  il Lunedì della Settimana Santa 

Si ripete puntuale ogni anno, con l’arrivo della Pasqua, il rito dell’Unitre: la Via Crucis a S. Giovanni Rotondo. Due pullman con a bordo una settantina di pellegrini guidati dal presidente prof. Vincenzo Papagni e il vicario cittadino don Franco Lorusso si sono mossi di buon mattino avendo come meta, oltre alla città del santo, l’abbazia di Santa Maria di Pulsano.

Quest’anno, con la Pasqua alta, si è saliti sul Gargano il 25 marzo e la giornata, dal punto di vista meteorologico, non è stata delle migliori. Per di più, disposizioni comunali impediscono, a chi arriva in pullman a S. Giovanni Rotondo, di poter salire fin nel centro del paese; così,  si scende dall’automezzo e si prosegue o in navetta o a piedi. Arrivati a destinazione sotto una pioggia superbattente, nessuna navetta era in quel momento disponibile, tanto valeva affrontare una salitella a piedi e così… una marea di ombrelli multicolori si è posta diligentemente in cammino. Qualche preavviso di quel che ci aspettava lo si era avuto in pullman intanto che si recitava il mattutino. La pioggia ha quindi modificato la ritualità e, anziché salire su per la collina fino ad arrivare alla statua del Cristo risorto, si è officiata la Via Crucis nella cripta della chiesa vecchia, dove prima si trovava la tomba di San Pio. Qualcuno sostiene che l’essere stati costretti in un luogo così angusto e soprattutto così misticamente impregnato abbia accresciuto la spiritualità della partecipazione. Le parole di don Franco hanno indotto a riflettere su come nella tragedia umana del Cristo si possano configurare i drammi quotidiani che la vita propone a ciascuno di noi e come, in ognuno di essi, si possa leggere la speranza che il Cristo-Dio indica con la sua Resurrezione. La serenità di spirito ha guidato sia il momento conviviale che il pomeriggio passato a Pulsano in visita all’abbazia di S. Maria che domina il golfo di Manfredonia dall’alto di una rupe scoscesa gremita di eremi un tempo abitati da eremiti e cenobiti. I primi eremiti giunsero in questa zona nel V sec. e nel VI la comunità degli Equizi edificò un monastero passato ai cluniacensi e successivamente distrutto dai Saraceni. Nel 1129 Giovanni da Matera, giunto in Puglia per imbarcarsi per la Terra Santa e avuto in sogno la visione di una dama che indicava in questa rupe garganica la sede su cui erigere una chiesa da dedicarle, vi si stabilì e fondò la congregazione benedettina degli Eremiti Pulsanesi che ebbe in questa abbazia la Casa Madre da cui dipesero monasteri sparsi in tutta l’Italia centro-meridinale.

UNITRE N3750La chiesa abbaziale è di stile romanico, ricavata in parte da una grotta naturale che funge da abside; un’iconostasi richiama le chiese ortodosse; le icone presenti sono di manifattura recente, anche quella della Madonna, essendo stato l’originale trafugato nel 1966, quando tutta la zona era preda di incuria e saccheggi; l’ingresso è impreziosito da un bellissimo portale a forma ovale decorato con rilievi zoomorfi.

Dal 1997 è tornata ad insediarsi una comunità birituale, latina e bizantina, dopo che le leggi murattiane del 1809 ne avevano cancellato l’esistenza.

La giornata avrebbe dovuto concludersi con la visita della cattedrale di Foggia, ma il viaggio di ritorno è stato rallentato oltre che da una pioggerellina costante, dal buio e dalla nebbia che avvolgeva i tornanti.

 Anna Consiglio


Sito ottimizzato per Mozilla FirefoxCSS ValidoXHTML ValidoQuesto sito usa Wordpress CMS